ITINERARIO 9 – Intorno a Caluso, nel Canavese, con i Maestri

Il Canavese è una regione storico-geografica del Piemonte che si estende tra la Serra di Ivrea, il Po, la Stura di Lanzo e le Alpi Graie, ossia tutta quella parte di territorio compreso tra Torino e la Valle d’Aosta. Terra di colline e castelli arroccati, di architettura barocca e medievale.
 Nell’itinerario dedicato al Canavese, spezzettato in diverse zone, vi segnaliamo alcune delle escursioni più interessanti, tra monumenti e bellezze naturali, per un’immersione a 360° sulla tradizione e la cultura piemontese di questa zona, oltre ad un approfondimento sulla tradizione enogastronomica.

Nel racconto del Canavese, una tappa speciale merita Caluso e dintorni: la zona è baciata da un clima particolare che favorisce la coltura e la produzione di vini celebri come l’Erbaluce di Caluso e il Caluso Passito.

Proprio a Caluso trovate l’Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino: qui sono raccolti i vini delle quattro zone di produzione della provincia di Torino, presso il Palazzo seicentesco dei conti di Valperga di Masino, nel centro di Caluso. Trenta produttori aderenti, per quattro aree: Canavese, Collina Torinese, Chierese e Pinerolese.

Cosa comprare e cosa mangiare a Caluso

Culla del vitigno Erbaluce, a Caluso troviamo molte cantine ma anche una serie di prodotti gastronomici molto particolari.

VINI

Piccolo gioiello, un’azienda storica, attiva già dalla fine dell’Ottocento: un ettaro e mezzo di vigneti da cui si ricavano poco più di 5000 bottiglie l’anno e vini dal solo vitigno Erbaluce. L’azienda oggi è diretta da Giorgio Gnavi, con la collaborazione preziosa dello zio Carlo. Tre tipologie di vini: Il Metodo Classico Turbante, L’Erbaluce di Caluso Docg Cavalier Giovanni, e la perla di casa, il Caluso Doc Passito Riserva Revej, otto anni di affinamento per un vino incredibile. Da provare le vecchie annate.

Dopo quasi una vita passata a lavorare all’Olivetti, Bruno Giacometto nel 2001 investe i suoi risparmi nell’azienda di famiglia: fa dei lavori di ammodernamento con il desiderio di dedicarsi alla produzione di vini d’eccellenza.
In totale 6 ettari vitati per 25.000 bottiglie l’anno. In conversione biologica dal 2016, attenzione e cura della vigna per il bene delle uve e di chi ci lavora.

Azienda e cantina storica, nasce nel 1700 e inizia a produrre vino a inizio Ottocento, vendendo i vini anche in Francia. Passata da padre in figlio per più generazioni, oggi è gestita da Renato Bianco, sua moglie Maria e il figlio Daniele.
 Ancora in attività antichi vigneti come Al Càsot (anni Trenta) e la Bataja (anni Cinquanta).

Sempre a Caluso, trovate la Cantina produttori Erbaluce di Caluso, fondata nel 1975 e l’Enoteca di Caluso, che si trova negli spazi di una rinomata distilleria di metà Ottocento.

CHICCHE GOURMET

Tra le chicche gourmet di Caluso, vi segnaliamo

Dal 1950 caffè di qualità. L’azienda fondata da Michele Giuliano Albo, appassionato di caffè, passione che lo porta a viaggiare in tutto il mondo alla ricerca dei migliori chicchi aromatici, soprattutto Brasile e Kenya. Subentra la figlia Maria Teresa e il marito, stesso amore per questa bevanda così affascinante. Attualmente la gestione è in mano ai figli, Alessandro e Marcella, che portano avanti questa bella storia di famiglia. Da qualche anno un bellissimo caffè nel quartiere San Salvario (nel centro di Torino) racconta la storia di Giuliano caffè attraverso i suoi prodotti, Orso Laboratorio.

Produzione di miele dagli anni Settanta, è un’azienda storica di Caluso: oltre alla produzione regionale, nel tempo, hanno aggiunto alveari a Zafferana Etnea, in Sicilia. Nel laboratorio di Caluso si lavorano mieli monofloreali di acacia, tarassaco, alpino, rododendro, tiglio. Dalla produzione siciliana, mieli di Eucalipto e agrumi. Un delizioso liquore a base di Grappa e Miele, il Mielò, realizzato per Bianco da Revelchion. In vendita anche negli Stati Uniti e in Giappone.

Ingredienti super selezionati, di alta qualità e certificati, provenienti da realtà nella zona di Caluso: latte e uova biologici, yogurt intero, frutta biologica di stagione. Un progetto tutto al femminile quello di Vera ed Alessia. Tra i gusti troverete: Cremarancia, Puro Cacao, Caluso Passito, Zafferano e Liquirizia. Sorbetti con sola frutta di stagione.

A sud di Caluso, andiamo a Montanaro, dove troviamo

Attività familiare a filiera completa, nata negli anni Ottanta, l’Azienda Agricola Valle Orco produce cereali usati per l’alimentazione degli animali in allevamento (80 bovini e 20 suini), e ha un macello interno, con trasformazione delle carni in salumi e del latte in formaggi. Potete trovare i loro prodotti presso lo spaccio o nei mercati locali. L’attività è a gestione familiare: la madre, Giuseppina, aiutata dalle figlie Maria Rita e Laura si occupa della preparazione dei salumi tra cui salame cotto, prosciutto cotto, salame di zampino (un’antica ricetta canavesana). Tra i formaggi il Tomino canavesano, Fior di Robiola, la Toma verda d’Muntaner e tome con differenti aromatizzazioni. E inoltre latte fresco, yogurt, budini, carni suine e bovine e prodotti del territorio come le Fresse (polpette di fegato, frattaglie e grasso di gola di maiale). Lo spaccio è aperto giovedì e venerdì dalle 15 alle 20.

Cosa vedere a Mazzè

Da Montanaro si prosegue verso Mazzè, Caluso, Candia Canavese e il Lago di Candia.

A Mazzè vi consigliamo una tappa al Castello di Mazzè: la leggenda narra che la Rocca di Mazzè fu dimora di Ypa, la “Regina senza terre” dei Salassi.

foto credits SerraMorena.it

Si dice che proprio lei abbia svuotato, nella Forra di Mazzè, il Lacus Maior, il Lago che ricopriva in Era Quaternaria l’anfiteatro morenico della Dora Baltea, facendo emergere le fertili terre del Canavese orientale.
 La Regina Ypa (nella leggenda) fu bruciata viva per aver fatto morire centinaia di schiavi. L’attuale struttura del Castello risale per la manica est al 1313 e per quella ovest al 1430, a opera dei Conti del Canavese (poi Conti Valperga di Mazzè, casata estinta nel 1840). Il Castello ha ospitato, nel corso dei secoli, tra gli altri Luigi XII d’Orleans Re di Francia (1499), Vittorio Emanuele II di Savoia, Camillo Benso Conte di Cavour. Dopo aver subito innumerevoli saccheggi e speculazioni negli anni ’60, con la conseguente rovina del complesso, un restauro durato quasi venti anni sta ridando vita al Castello, riportandolo agli antichi splendori.

Aperture e visite: da febbraio a novembre, sabato, domenica e festivi, ore 14.30-17.30; da marzo ad agosto ore 10.00-18.00.

Cosa comprare a Mazzè

Certificazione biologica dopo quasi vent’anni di attività: una bella soddisfazione per Gabriella Piras e Sergio Dezzutto, dotati di un amore profondo per la natura e per il territorio. Una cantina immersa nel verde, una vera fattoria didattica spesso frequentata da scolaresche. I vini rispecchiano questo grande rispetto per la terra: il Metodo Classico Rigore, che riposa quattro anni sui lieviti, i fermi, Erbaluce l’Ypa, fiori e agrumi, l’Essenthia, non filtrato, di grande complessità. Il Canavese Rosso Rox, blend di Barbera, Freisa e uva rara e il Passito D.U.S dolcezza suadente, che profuma di miele e canditi.

Qui a Mazzè e dintorni sono famosi per il Canestrello di Tonengo, preparati per augurare felicità agli sposi: è stato quindi naturale per Luciana Clerici aprire qui il suo biscottificio artigianale, dove trovare canestrelli e non solo. Il Girasole di Lù sforna diverse linee, alcune adatte anche a chi è vegano, dalle più tradizionali come le paste di Meliga a ricette più innovative.

Tra Caluso e Candia Canavese

Oasi naturalistica sulla rotta “sud-occidentale” degli uccelli svernanti e di passo, il Lago di Candia è un importante luogo di sosta: tra le specie censite (circa 200) il tarabuso, il tarabusino, l’airone rosso. La moretta ha fatto del parco una dei principali siti di nidificazione in Italia.
 Della fauna ittica si hanno poche informazioni; tra le specie presenti la carpa, la tinca, il luccio, il cavedano, il persico trota, il persico reale e il pesce gatto.

Il lago di Candia – credits foto collinecanavesane.it

Il lago è circondato dalle colline moreniche sulle quali troviamo gli antichi borghi di Candia Canavese. Si possono organizzare visite a piedi, in bicicletta e in barca.

Cosa comprare a Candia

Nasce nel 2000 la cantina di Roberto Crosio, figlio della chef stellata Mariangela Susigan (Gardenia di Caluso), rispecchia un background famigliare di un certo spessore, essendo vissuto in quell’ambiente. Scopre il suo amore per la vigna e i vini, e si dedica alla valorizzazione dell’Erbaluce, vitigno tipico del Canavese: produce Metodo Classico Incanto, 36 mesi sui lieviti, vivace ed elegante, e le due versioni ferme, il Primavigna e il Costaparadiso, affinato un anno in legno piccolo. Chiude col Passito Eva d’Or, tre anni in piccole botti di rovere, tutto frutta candita e spezie. Interessanti anche i rossi.

L’attività ha avuto inizio negli anni Quaranta e ha mantenuto il suo aspetto originale. Il Molino ha 4 impianti di macinazione: due a cilindri e due a pietra, gli ultimi utilizzati per le farine integrali, mix di cereali, segale e per i mais locali.

Cosa comprare a Vische

Antica tradizione nella produzione della gelatine. Dal 2012 Romina utilizza un antico metodo: le gela- tine sono colate a mano in casse di amido di mais. Tra i prodotti di punta: i Sukai (con oli essenziali) oppure gelatine di frutta, di vino, di miele. Vengono fatte riposare almeno una notte, estratte una ad una, passate nello zucchero e decorate a mano. Qui potrete trovare più di quaranta gusti di gelatine. Ma anche pasticceria secca, le paste di meliga tipiche di Vische (con solo farina di mais) e i Canestrelli. Aperta al pubblico dal martedì al sabato, orario 9.00-12.30 e 15.30-19.00 (esclusi il mercoledì e sabato pomeriggio).

La mappa dell’itinerario intorno a Caluso

Ecco la mappa dell’itinerario intorno a Caluso con i Maestri del Gusto: trovate tutti gli indirizzi dei Maestri del Gusto e i luoghi da visitare a questo link.

[Itinerario in collaborazione con Travel With Gusto]